Un laboratorio per la scrittura
SCRIVERE STORIE
gennaio '07

 

Il computer - macchina per scrivere offre il meglio di sé quando viene usato per testi che escono dal circuito alunno - insegnante, testi rivolti a lettori "altri", a lettori interessati ai contenuti: il computer è lo strumento ideale per testi che desiderano essere pubblicati, nel senso di essere resi pubblici.

Quali testi possiamo proporre ai nostri alunni?
Tutti quelli che possono venirci in mente, e anche qualcuno in più: racconti originali, rielaborazioni da favole o fiabe classiche, lavori di ispirazione rodariana, racconti individuali, di coppia o collettivi, a puntate o su ordinazione.
La migliore configurazione di lavoro è quella con due bambini davanti allo schermo.
Il testo, in questo modo, non costringe il bambino a dialogare con se stesso, cercando cosa dire, come dirlo e poi rimettendolo in discussione, tutto da solo.
Nasce invece dal rapporto - confronto con l'altro davanti allo schermo, oppure lavorando insieme su una copia provvisoria stampata durante l'elaborazione, con le stesse modalità con cui i bambini quotidianamente usano il linguaggio orale per parlarsi, comunicare, fare progetti e poi abbandonarli.
E' ovvio che i racconti, dopo la stampa, dovrebbero "circolare", essere pubblicati sotto le più svariate forme e dimensioni: libretti, manifesti appesi al muro, fogli incollati su quaderni, mostre e così via.

L'incipit comune

Punti di partenza e materiali simili costituiscono un ottimo terreno per confronti, critiche e variazioni sul tema, sia nella fase di elaborazione sia dopo. I testi di questa pagina sono stati realizzati in una quarta elementare romana. Prima si sono letti in classe un paio di racconti - modello, sottolineando le caratteristiche di quel genere narrativo. Poi gli alunni hanno cominciato a elaborare le loro storie partendo da una stesso inizio:

 

L'ispettore Brown
e i gioielli scomparsi !!

Era mezzanotte a casa Millitatt, quando un tremendo urlo squarciò la notte. La signora Millitatt si alzò di colpo, andò in salotto e vide la casa tutta in disordine.
La signora gridò:
- Hanno rubato i miei gioielli! Chiamerò subito l'ispettore Brown! …..

In questo modo tutti hanno a disposizione un titolo vincolante, un ispettore di polizia, una famiglia altolocata e dei gioielli da recuperare. Gli alunni possono così entrare in una struttura narrativa classica, "in medias res", evitando le fughe per la tangente tipiche dei bambini (frustranti per i compagni - lettori).
I racconti de L'ispettore Brown hanno richiesto agli alunni quattro sedute di lavoro, tra l'ideazione, la scrittura al computer e la definitiva impaginazione del libretto (cinquanta copie con i dieci racconti nati dallo stesso incipit).

Gli alunni lavorano in coppia ; se la disponibilità dei computer è limitata (come capita nella maggior parte dei casi) nella fase iniziale la storia può essere abbozzata con carta e penna, e in seguito trascritta e sviluppata alla tastiera.
E' importante calcolare almeno due, tre sedute per ogni lavoro, possibilmente concentrate in tempi brevi.
In ogni caso, come regola, il lavoro non dovrebbe essere completato in una sola volta; la divisione in fasi è un momento "fisiologico" e necessario della composizione di un testo, di qualsiasi testo.
Dopo ogni seduta stampiamo una copia del file e offriamola agli autori per le necessarie revisioni.
Se la stampante non sempre è accessibile, cerchiamo comunque di non far passare troppo tempo tra il lavoro al computer e la stampa.
La disponibilità di una copia su carta nelle fasi di elaborazione è fon-da-men-ta-le: per leggerla ad alta voce, per farla leggere ad altri, per correggere gli errori ortografici e decidere i successivi sviluppi del racconto.

Per illustrare meglio alla classe i meccanismi di elaborazione di un testo scritto, registriamo alcuni lavori ai diversi stadi di elaborazione (per esempio salvando il documento dopo ogni seduta con numeri successivi).
Dopo che i testi sono stati completati e pubblicati, ristampiamo le bozze e concentriamo l'attenzione degli alunni su qualche progetto in particolare : qual è stata l'idea di partenza, che modificazioni ci sono state in itinere, quali e quanti suggerimenti, correzioni, ecc.

 

 

Il fantasma sanguinario

Proponiamo alla classe di scrivere racconti 'paurosi', oppure comici o 'di vita vissuta' partendo da alcuni elementi comuni (per esempio un castello abbandonato, un fantasma sanguinario e un bambino coraggioso).
Facciamo realizzare la prima stesura del racconto su un bloc-notes, rivediamola poi in un colloquio con gli autori proponendo i miglioramenti che riteniamo opportuni, organizziamo una lettura collettiva ad alta voce dei "manoscritti", in modo che i bambini possano verificare l'effetto dei loro testi letti a un uditorio di coetanei, ascoltare e meditare i racconti dei compagni, che costituiscono un buon modello per le modifiche ancora da introdurre.
Quando i computer sono disponibili, (o magari il computer) gli autori digitano il racconto, introducendo eventuali variazioni secondo gli estri del momento, lo memorizzano e ne stampano una prima copia.
Via via che i materiali si completano, raccogliamoli in una cartellina apposita, dove possono confluire anche i disegni e gli altri elementi grafici che pensiamo di utilizzare nel libro finale.
In un'ultima seduta di lavoro leggiamo ancora i testi in classe ad alta voce, e decidiamo la versione finale dei racconti, quella che dovrà essere pubblicata.
Scegliamo anche (sulla base di qualche esempio che avremo realizzato in precedenza) le caratteristiche formali della pagina finale, e cioè il tipo di carattere, la sua grandezza, gli spazi tra le righe e il rapporto tra testi e immagini.

 

 

Scrivere a fumetti

Attenzione a non commettere l'errore (comune a noi insegnanti) di pensare che una pagina di scrittura fitta fitta possa essere piacevole da leggere per un bambino.
Se vogliamo proporre il libro a lettori "altri", a bambini di altre classi, ad adulti che non siano genitori o parenti, dobbiamo progettare una pagina sempre ricca di elementi grafici, simile a quelle che i bambini trovano nelle loro letture spontanee, giornalini, fumetti o libri.
La videoscrittura riesce in qualche modo a "nobilitare" e valorizzare anche i testi più poveri e monotoni, permettendo ai bambini in difficoltà di sentirsi autori accanto ai loro compagni. C'è la possibilità, anche per i lettori più stentati e/o demotivati, di stabilire un rapporto nuovo con i loro testi, per la prima volta facili da leggere.
La scrittura è vivace e frammentata, di forte coinvolgimento. Visivamente, se usiamo in modo appropriato le tecniche del linguaggio "fumettistico", possiamo organizzare dei riferimenti che fanno da "faro" a una lettura più spedita del testo:

bang, crAsH, sBam

Dopo l'editing finale (se qualche passaggio è complicato per i bambini possiamo occuparcene noi), si stampano le pagine definitive.
Realizziamo anche una pagina di copertina accattivante, come potrebbe idearla solo un'agenzia pubblicitaria particolarmente creativa. Se vogliamo inserire disegni dei bambini all'interno della nostra pubblicazione, adattiamoli agli spazi disponibili, incolliamo, fotocopiamo e il nostro libro è pronto.
Ora, come per tutti i libri che si rispettino, inizia la fase successiva della sua vita: la pubblicazione, la circolazione presso un pubblico di lettori interessati, il più vasto possibile.
Anche la tiratura dei libri potrebbe essere un elemento di valutazione del nostro lavoro? o no?

Cappuccetto RUsso e la vodka della nonna

Possiamo togliere o modificare una lettera di una parola, stravolgendo il suo significato. Se la parola è all'interno di una frase, di un titolo giornalistico o di una fiaba, viene modificato l'intero contesto, che può assumere contorni misteriosi e stimolanti. Chiediamo agli alunni di ri-scrivere il testo (della fiaba, dell'articolo o del racconto) secondo le nuove indicazioni.
Cosa farà Cappuccetto Rosso se all'improvviso, una mattina, si ritrova trasformata in Cappuccetto Russo? Cosa dovrà portare nel cestino alla nonna, russa anche lei? Forse bistecche d'orso siberiano e una bottiglia di vodka.
Il bosco fatale potrebbe essere completamente ghiacciato, senza il più piccolo fiore da cogliere. Potrebbe anche servire una slitta e una muta di cani da tiro per arrivare alla casa della nonna. Ma un lupo solo, per quanto feroce, non dovrebbe tenersi lontano da tutti quei cani al servizio della loro padroncina? Quanti cambiamenti potrebbe causare una semplice O trasformata in U, se intorno c'è un racconto bello e suggestivo.

Possiamo saccheggiare il mondo delle fiabe:

Biancaneve e i sette Cani

La Sella e la bestia

La principessa sul righello.

Ma possiamo stravolgere anche qualche proverbio:

Una Vela al giorno toglie il dottore di torno

(allora vediamo, c'è questo dottore che insiste a dare medicine amarissime a tutti i bambini del paese, anche se hanno un semplice raffreddore. I bambini, un giorno, decidono di ribellarsi e vanno dal vecchio saggio della montagna per chiedere aiuto. Questo consulta le sue carte magiche e poi dice "........"...)

oppure

La prudenza non è mai trIppa

Possiamo cercare anche tra gli articoli dei giornali:

Colpo in banca: fermati due Rospetti

(una storia incredibile! C'è stata questa rapina in banca in cui nessuno ha visto i rapinatori, nessuno li ha sentiti e nessuno è scappato via con i soldi! La polizia brancola nel buio quando, sul bordo di un vicino marciapiede, si vedono due rospetti che saltano via con due piccoli sacchetti marroni sulla schiena. Allora ….)

L'aereo per Rodi è atterrato con 8 More di ritardo

Fine settimana con pioggia e Leve in tutta Italia!

In ognuna di queste proposte di lavoro è di fondamentale importanza che gli alunni conoscano i modelli a cui ci stiamo riferendo, e che vogliamo stravolgere.
E' quindi necessario, sia che si tratti di titoli di fiabe o di articoli di giornale, sia che si tratti di proverbi o di altri testi, che investiamo del tempo per conoscere le fiabe, gli articoli e i proverbi da cui si prendono le mosse.