Siamobravi.it è nato qualche anno fa, prima
come sperimentazione in una classe quinta, poi come progetto a lungo respiro
partendo dai primi giorni di una classe prima elementare.
C'era l'idea di mettere mano a un progetto che si
proponeva di accompagnare gli alunni fino alle soglie della scuola media. Il
nome del sito è venuto in modo abbastanza naturale. Doveva avere alcune
caratteristiche fondamentali:
- essere corto e semplice da ricordare, come è
necessario per ogni sito internet,
- essere "significativo", nel senso che i bambini dovevano potersi
identificare nel nome, condividerne lo spirito,
- durare nel tempo, e quindi niente "Il giornalino della quarta" e
simili.
Siamobravi mi è sembrato subito che rispondesse a
tutti questi requisiti. Di più, mi sembra che indichi chiaramente un elemento
fondamentale per la realizzazione di un progetto
così ambizioso: i bambini devono essere veramente bravi per realizzare un
giornalino elettronico pubblicato continuamente lungo cinque anni. E saranno bravi solo se noi insegnanti sapremo indicare
loro con precisione ed entusiasmo i tempi, i modi e i processi del loro
lavoro di giornalisti in erba.
Per disporre dell'indirizzo semplificato siamobravi e del relativo spazio web, i genitori della
classe pagano annualmente 35 euro.
Non credo
che siti scolastici e siti di classe dovrebbero essere
in competizione. Devono (dovrebbero) far parte di uno stesso panorama, in cui
la comunicazione tra scuola ed extrascuola viene
enormemente potenziata, in cui modi e tempi di lavoro all'interno della
classe tengono in considerazione le enormi possibilità offerte dai computer e
da internet.
La scelta tra un sito scolastico e un sito di classe, in
questa ottica, è legata solo alla differente agilità, flessibilità
nella gestione dei due mezzi. Nella scuola italiana è storicamente difficile
mantenere in vita un giornalino scolastico per più di due, tre anni, data la
difficoltà dei problemi organizzativi. E' altrettanto complesso mantenere
costante nel tempo la pubblicazione di un sito internet scolastico, che
presenta problemi tecnici ancora maggiori.
Invece, un sito di classe è di solito gestito da un numero minimo di persone
(gli insegnanti della classe), per un piccolo numero di fruitori
(alunni e genitori). E' abbastanza facile organizzare la redazione,
distribuire i compiti, preparare i materiali per la pubblicazione e così via.
Ma c'è un altro, fondamentale, aspetto che differenzia le due
"pubblicazioni": un sito di classe può entrare profondamente e
significativamente nei processi di insegnamento-apprendimento
consueti. Può diventare un medium utile nel quotidiano così
come lo è di solito un sussidiario, un libro di lettura. Basta che ne
siamo convinti noi insegnanti.
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Gli autori
del sito, per quello che riguarda i contenuti, sono gli alunni della
classe, naturalmente, e di questo sono profondamente convinto. Per quello che
riguarda la struttura tecnica, sono io a metterci l'expertise
(abbastanza) e l'entusiasmo (in gran quantità). Il lavoro
di raccordo, l'editing finale e la pubblicazione in
internet.vengono
curati da casa e richiedono un impegno di 4-5 ore a settimana.
Per la realizzazione tecnica del sito uso il programma Dreamweaver 4 (Macromedia), che mi è sembrato sia
abbastanza semplice da usare sia "potente" nei risultati finali.
Vorrei aggiungere che di Dreamweaver, e dei
programmi che uso in generale, io mi propongo di (e quindi arrivo a)
padroneggiare gli elementi essenziali che mi servono per i miei obiettivi, e
non vado oltre. Sottolineo
questo aspetto perché so che molti insegnanti rinunciano presto, scoraggiati
alla vista di manuali di centinaia di pagine, e non sanno che è necessaria
solo qualche ora per arrivare a gestire gli elementi base di un programma. Io
uso da anni sempre lo stesso schema grafico per i miei siti (della scuola e
della classe) perché modificarli mi richiederebbe troppo tempo e preferisco concentrarmi
sui contenuti.
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La
struttura del sito è stata pensata partendo da alcune
ipotesi:
" vogliamo realizzare un vero e proprio giornalino elettronico, con
pubblicazioni costanti e continuate nel tempo,
" i bambini dovrebbero essere contemporaneamente lettori e redattori,
" altri lettori istituzionali dovrebbero essere genitori - famiglie per
i quali dovrebbero essere attivate sezioni con particolari elementi
informativi (programmi e programmazioni, giudizi e scadenze varie, ecc.).
Sulla base di queste premesse abbiamo ipotizzato le varie rubriche, che hanno
subito cambiamenti ed evoluzioni nel corso degli anni.
Due aree sono
pensate soprattutto per una consultazione da parte degli adulti, genitori e
insegnanti:
INFORMAZIONI
con le informazioni essenziali sulla vita della classe, le spese sostenute, i
testi usati, la programmazione, l'area riservata (accessibile con password)
nella quale vengono riportate le valutazioni mensili
degli alunni, ecc.
RISORSE
con i link utili per gli insegnanti, schede di
lavoro di lingua italiana pronte per l'uso, i collegamenti con i siti dei
principali quotidiani del mondo, ecc.
Le altre
rubriche sono principalmente di competenza dei bambini, sia come redattori che come lettori:
CHI SIAMO
con descrizioni individuali e spontanee dei bambini, dei loro hobby e delle
mode, degli sport che praticano e di quelli che vorrebbero praticare, delle
vacanze passate al mare o in montagna, ecc.
ATTIVITA'
in pratica contiene descrizioni di tutto quello che si fa in classe, visite,
spettacoli, scambi di e-mail con altre classi,
esperienze varie (p. es. la fabbricazione di carta
riciclata, la "bancarella" per raccogliere fondi), ecc.
RACCONTI
FILASTROCCHE
contengono racconti e filastrocche varie (appunto),
scritti dai bambini durante le normali attività di lavoro in lingua.
Periodicamente alcuni dei loro testi vengono
digitati al computer, o in classe o nel laboratorio, e poi pubblicati nel
sito accompagnati dai disegni.
ESERCITIAMOCI
è un'area nuova di zecca, in funzione solo da quest'anno
e che mi sembra particolarmente promettente. Sto cercando continuamente di
ampliarla e renderla più funzionale, sulla base dei risultati che verifico
quotidianamente con i bambini.
L'area contiene un gran numero di test da fare on-line, sia di lingua
italiana sia di lingua inglese, realizzati con il
programma QuizFaber. E' un software che permette di
creare quiz in formato ipertestuale (ovvero pagine HTML). In particolare è un
editor di domande per quiz.
Il programma è stato progettato espressamente per un utilizzo di tipo
didattico e per la pubblicazione di quiz su Internet.
Per la lingua italiana, i test verificano puntualmente
" la conoscenza e il rispetto delle principali convenzioni ortografiche,
" la conoscenza e il rispetto delle strutture morfologiche,
" la conoscenza e il rispetto delle strutture sintattiche
così come vengono insegnate - apprese negli ultimi due anni della scuola
elementare.
Per la lingua inglese, i test si rifanno ai contenuti e alle modalità degli
esami per bambini della University of Cambridge,
universalmente conosciuti come Cambridge ESOL (English
for Speakers of Other Languages).
I test verificano alcune delle conoscenze essenziali nelle due aree
disciplinari così come vengono insegnate oggi nelle classi Quarte e Quinte
della scuola primaria italiana.
Possono essere usati con due modalità:
a) semplice esercitazione, per far esercitare gli alunni, a scuola se c'è una
connessione internet nel laboratorio informatico, e/o anche a casa sul
computer famigliare, con la supervisione dei genitori.
b) verifica finale al termine di uno specifico itinerario di lavoro. Se i
test vengono somministrati al termine di uno
specifico itinerario di lavoro didattico (oppure in itinere), possono
costituire un utile strumento di valutazione, sia dei traguardi del singolo
alunno, sia della classe nel suo complesso.
In realtà
ogni parte del sito potrebbe essere migliorata tecnologicamente già
ora, per esempio usando Flash o altri programmi ancora più sofisticati.
La lettura e l'interattività ne guadagnerebbero notevolmente. C'è però da
tenere in conto due aspetti:
1. qualsiasi programma aggiuntivo richiede un tempo
per l'apprendistato, e purtroppo il tempo non è mai in abbondanza,
2. una buona parte dei computer di famiglia ha
ancora una connessione internet a banda stretta (56 kb),
e questo impedisce o rallenta enormemente la navigazione di siti sofisticati.
In generale, sono comunque ottimista: in tempi medi
anche i programmi più sofisticati tendono a diventare più user
friendly, e anche i collegamenti ad internet a
banda larga stanno diventando più diffusi.
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Le
discipline trattate nel sito sono
prevalentemente linguistiche, è vero. Questa non è una scelta
ragionata, ma una conseguenza del fatto che io mi occupo di lingua italiana
da molti anni e mi muovo bene in questo ambito.
Sono convinto che un sito di classe, per essere veramente completo, dovrebbe
toccare tutte le discipline che sono oggetto di insegnamento-apprendimento
a scuola, ma la realtà è leggermente diversa. Gli insegnanti che nella scuola
italiana usano il computer come strumento personale (misura essenziale per
poterlo usare anche come strumento didattico) sono ancora un numero estremamente limitato, e non mi sembra che ci siano
miglioramenti rapidi in vista in tempi brevi.
Gli
alunni, fin dal primo anno di esperienza con internet, hanno
tenuto fede al nome del loro sito: sono stati bravi in passato e sono bravi
oggi, arrivati all'ultimo anno delle loro esperienze con un giornalino
elettronico on-line.
Sono bravi come giornalisti - scrittori - autori, nell'impegnare una parte significativa del loro tempo scolastico a scrivere,
disegnare, a farsi fotografare, a intervistare e a intervistarsi per le varie
rubriche.
Sono bravi come lettori - divulgatori, quando navigano nel loro sito e fanno
navigare amici e parenti: durante il weekend le loro
visite sono sempre frequenti e prolungate, come testimonia il contatore
interno, che è arrivato alla rispettabile quota di oltre 6000 contatti. Non
male per un sito di classe con solo 23 utenti "ufficiali"
(calcolando che solo 10-11 di loro hanno un collegamento internet casalingo).
Per i bambini che non hanno un collegamento internet a casa
abbiamo pensato a due soluzioni:
una volta alla settimana tutti navigano in internet nel laboratorio della
scuola,
regolarmente, con un videoproiettore, il sito viene mostrato in classe con
tutti gli ultimi aggiornamenti.
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Mi sembra
evidente, da quanto siamo andati dicendo fino ad ora,
che il ruolo dei bambini è stato ed è fondamentale: il sito è realizzato da
loro, per loro, con loro. L'idea che caratterizza il progetto siamobravi è il tentativo di utilizzare lo spazio del
sito come archivio del lavoro di un intero anno scolastico, settimana dopo settimana, mese dopo mese, come una sorta di superquadernone nel quale depositare racconti e pensieri,
progetti e disegni, istantanee di momenti particolari insieme alle tracce
delle verifiche mensili, filastrocche da imparare a memoria insieme alle
confessioni personali dei bambini.
Con il passare dei mesi e degli anni il sito si è andato evolvendo,
trasformandosi in uno strumento più complesso e sofisticato.
Le capacità sempre maggiori degli alunni, la collaborazione dei genitori che
hanno favorito l'utilizzo dei computer anche in casa, l'esperienza accumulata
dagli insegnanti nei processi di lavorazione, hanno consentito di diversificare l'originario progetto, rinforzando la sua
presenza nei processi di lavoro della classe.
Debbo dire che il rapporto con i
genitori della mia classe, per quello che riguarda computer ed
internet, è sempre stato improntato alla massima collaborazione.
Abbiamo esposto il nostro progetto con chiarezza in fase iniziale,
evidenziando i vantaggi, i problemi, le carenze
tecnologiche della scuola, ecc.. Abbiamo chiesto i consueti permessi per la
privacy (mai nessun problema al riguardo), aiuto finanziario (che non ci è
stato mai negato: 3 dei computer nell'aula sono stati donati dai genitori),
collaborazione in famiglia nell'uso del computer casalingo (alcuni bambini
scrivono i testi che hanno per compito al computer).
Debbo quindi concludere, dal mio punto di vista, che probabilmente noi siamo
stati particolarmente fortunati, ascoltando le vicissitudini di altri
insegnanti spesso alle prese con genitori poco collaborativi.
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Il resto
della scuola non mi sembra particolarmente interessato all'esperienza del
sito di classe.
Ma debbo dire che è un disinteresse per il mondo del
computer in generale, che credo sia condiviso dalla gran parte degli
insegnanti sopra i 30 anni d'età. Anche i contributi didattici e le visite al
sito della scuola sono estremamente rari ed
occasionali.
Facciamo
un'osservazione che dovrebbe essere facilmente condivisa dagli
abituali"navigatori" nei siti scolastici: solo un piccolo numero
dei siti "istituzionali" viene aggiornato
con regolarità, e un numero ancora inferiore pubblica con regolarità
materiali realizzati in una singola classe.
In sostanza, molto raramente si possono trovare prodotti e processi di lavoro
realizzati in tempi diversi da una singola classe durante il corso dell'anno
scolastico.
Perché accade questo?
Perché gestire un sito internet richiede tempo, tempo e ancora tempo.
Perché impegnare nella realizzazione di un "giornalino elettronico"
le diverse componenti di una scuola (insegnanti,
classi, dirigenti, genitori, commissioni di lavoro, ecc.), molte delle quali
hanno ancora scarsi rapporti con i computer e con internet, è un lavoro
lungo, complesso e senza traguardi facili. Ci sono molti, moltissimi elementi
in comune tra la redazione di un giornalino scolastico e la redazione di un
sito internet: dato che i giornalini scolastici in Italia sono
statisticamente pochi e di breve vita (statisticamente due - tre anni, in
media), c'è il forte rischio che il sito internet, inteso come giornalino
"virtuale" degli alunni, nasca anche lui gracile e con poche
possibilità di sopravvivenza.
Organizzare in classe la redazione di materiali per un sito
internet può essere un elemento fondamentale nei processi d'insegnamento -
apprendimento, perché:
" è un progetto complesso, che fisiologicamente deve essere distribuito
in fasi sequenziali ordinate, ognuna con caratteristiche peculiari;
" è un processo visibile e stabile nel tempo, che con la sua sola
presenza indica modelli e metodi di lavoro ben precisi;
" è un progetto che richiede fisiologicamente il lavoro coordinato di
più persone e gruppi di lavoro,
" trasforma fisiologicamente i materiali prodotti dai bambini in
occasioni di lettura per altri bambini, introducendo un elemento forte di
motivazione difficile da raggiungere altrimenti.
Dovrebbe
essere chiaro, a questo punto, che ogni relazione con le tecniche Freinet NON è casuale. Se Freinet
insegnasse ai tempi nostri, nella sua classe userebbe dei computer come
principali strumenti di lavoro, e tutte le
corrispondenze dei suoi alunni sarebbero effettuate attraverso internet.
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